Molti credono che il dito a scatto sia una conseguenza dell’artrosi della mano o di un trauma, ma spesso invece è provocato da disturbi come il diabete e la gotta.
Si tratta di una patologia infiammatoria che colpisce i tendini flessori; può colpire qualsiasi dito ma interessa soprattutto medio e anulare.
Il sintomo predominante del dito a scatto è il dolore, in seguito a un movimento, alla base del dito dove si avverte in modo inequivocabile anche il consueto “scatto” alla base.
È palpabile un piccolo nodulo dolente sopra il tendine flessore, inoltre alcune volte il dito rimane flesso per via dell’impossibilità di estenderlo.
Il dolore si manifesta più forte al risveglio, ma anche quando si distendono le dita o alla palpazione del palmo, dove si riscontra anche una certa tensione.
Il dito a scatto può essere congenito ma è molto frequente tra gli adulti, soprattutto di età superiore ai 35 anni. Spesso colpisce i lavoratori manuali, ma molte volte è collegato ad altri disturbi come il diabete e la gotta.
La problematica principale che interessa il dito a scatto è riconducibile a un ostacolo nello scorrimento dei tendini flessori dovuto all’ispessimento delle pareti del canale dove i tendini scorrono (puleggia); altre volte, invece, il colpevole è l’aumento di volume del tendine.
Radiografia
L’esame serve a individuare lo stato delle articolazioni.
Ecografia
Permette una diagnosi precisa dell’ispessimento della puleggia e dei flessori.
All’inizio è preferibile prescrivere farmaci antinfiammatori locali. Per via generale si può praticare anche una sola infiltrazione di cortisone. Si completa il trattamento con terapia fisica e sedute di fisioterapia.
Nei casi più gravi sarà necessario l’intervento chirurgico che si svolge in regime di chirurgia ambulatoriale e dura circa 15 minuti. L’intervento consiste nell’apertura della puleggia: se necessario si pratica una sinoviectomia in modo da facilitare lo scorrimento dei tendini. Lo scatto scomparirà e le dita si sbloccheranno.
La medicazione verrà svolta in modo da mantenere inalterata la mobilità, senza nessuna limitazione al movimento della mano.
Di solito, dopo aver asportato i punti, il decorso non necessita di riabilitazione.