L’epitrocleite, o gomito del golfista, è un’infiammazione dei tendini che collegano l’avambraccio al polso. A differenza del gomito del tennista, che causa dolore all’esterno del gomito, il gomito del golfista provoca dolore nella parte interna del gomito ed è una patologia meno comune. Se non trattata, l’epitrocleite può limitare il movimento del gomito, causare dolore ad avambraccio, polso e mano, e indebolire la presa della mano.
Tutti possono sviluppare il gomito del golfista, tanto gli uomini quanto le donne, ma la patologia tende a colpire soprattutto la fascia d’età compresa tra i 40 e i 60 anni.
Malgrado il nome, il gomito del golfista non colpisce solo gli sportivi. Chi svolge movimenti ripetitivi come digitare sulla tastiera del computer e in generale tutti coloro che svolgono particolari lavori manuali (falegnami, elettricisti, ecc.) possono sviluppare l’epitrocleite, anche le persone che sollevano carichi pesanti.
L’infiammazione quindi è dovuta a un sovraccarico dei tendini flessori e ai movimenti continui di presa, flessione ecc. che finiscono per causare delle lacerazioni. Da qui, il dolore che può irradiarsi lungo avambraccio, mano e polso.
Il gomito del golfista di norma dà dei segnali ben precisi. Ecco i principali:
- Dolore all’interno del gomito
- Rigidità del gomito (stringere il pugno, ad esempio, potrebbe causare dolore)
- Dolore a polso e avambraccio
- Perdita di forza nella presa
- Formicolio e intorpidimento di mano e dita
L’esame fisico è fondamentale per verificare i movimenti del braccio che causano dolore. Altri test possono includere la risonanza magnetica e la tomografia computerizzata.
Di solito per curare l’epitrocleite è sufficiente la terapia conservativa, vale a dire riposo, ghiaccio più volte al giorno, antidolorifici per ridurre dolore e gonfiore, fisioterapia e tutori.
Di norma l’intervento chirurgico non è necessario: ci si ricorre solo se la terapia conservativa si rivela fallimentare.